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Intervista a Valentina Coccia

Chi è Valentina Coccia?

Quanto mi mette in crisi questa domanda!!! Allora vediamo, sono una ex manager di una multinazionale che un giorno ha mollato il marketing e ha fondato la Consapevolezza Estetica, sono la mamma di Lorenzo e Federico, sono autrice di romanzi e altre cose, sono romana…parecchio, e sono un’appassionata di cinema, cibo e vino.

Come nasce il Progetto BWSTW?

Lasciata l’azienda per cui lavoravo mi sono iscritta a un corso professionale per diventare personal shopper. L’esame finale consisteva nel posizionarci a turno al centro della stanza per permettere alle altre alunne di fare pratica su ognuna applicando le regole teoriche studiate insieme. 

Venuta la mia volta ‘da cavia’ ho provato cosa vuol dire sentirsi giudicati per l’immagine: io attraversavo un periodo molto difficile, avevo da poco avuto il secondo figlio, ero stanca, indaffarata, provata dal dovermi reinventare lavorativamente, mi sentivo molto sola e stonata rispetto al mondo. È stata una delle esperienze più mortificanti della mia vita e mi sono giurata che non avrei mai fatto sentire la stessa cosa a una sola donna al mondo, e che avrei fatto della bellezza qualcosa di più.

Cosa vuol dire per te “la bellezza salverà il mondo”?

Questa frase, come saprete, viene dal romanzo di Fedor Dostovjesky ‘’L’idiota’’.

Io sono convinta che la bellezza sia insieme la nostra origine e il nostro destino.
Ci sono tracce di una cospirazione di armonia nascoste nella natura, nelle scienze, nell’arte, indizi che rispondono a un grande disegno di grazia.

Quando ritroviamo sintonia con questa meraviglia scopriamo una morale selvaggia, ancestrale, una morale naturale. Questa morale ci insegna il bello come buono, come sano, come misurato, come intrinsecamente vero, ci insegna la gentilezza, il rispetto sacro dell’insieme e non della parte, l’equilibrio, la cura.

È in questo cammino che sono convinta risieda la salvezza personale di ogni individuo e quella collettiva. Il progresso è solo bellezza.
Come diceva Adriano Olivetti, “la bellezza, insieme all’amore, la verità e la giustizia, rappresenta un’autentica promozione spirituale“. Gli uomini, le ideologie, gli stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici, non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà.

È importante parlare di bellezza in una società che esalta l’estetica e vive di immagini?

Occorre una sorta di militanza: ogni epoca ha la sua rivoluzione, non tutte devono essere armate, tutte perseguono la salvezza e il riconoscimento delle identità.

Questa è la nostra battaglia.
Riappropriarci del verso senso della bellezza e farne una religione universale.

Tra i vari progetti di BWSTW c’è la collaborazione con fraparentesi.org, in cosa è consistito il vostro lavoro nei reparti di Oncologia per le pazienti oncologiche?

Fraparentesi è un’associazione che da anni si impegna per rimettere il tumore dove tutte vorremmo che finisse: in una parentesi, aperta e chiusa, in ogni giornata. Per non dimenticare che ogni giorno si può scegliere di vivere aprendo tante altre parentesi (la cura di se’, il lavoro, gli amici) per non farsi sopraffare dalla malattia.

Con Daniela e Cristina, le sue fondatrici, abbiamo curato delle pillole di Consapevolezza Estetica Oncologica per fornire consigli pratici su come prendersi cura della propria immagine in un momento di cambiamento e sofferenza del corpo.

Un’occasione che mi ha permesso ti toccare con mano quello che anticipavi con la tua domanda: la bellezza che salva perché diventa un momento di cura e gentilezza verso se stessi, una carezza, un atto di consapevolezza e di racconto autentico di chi siamo al mondo, un modo per alzarsi e ripartire dallo specchio provando a dire, comunque, sei bellissima.

Hai portato il tuo laboratorio di consapevolezza estetica alla RACE FOR THE CURE e abbiamo avuto anche il piacere di condividere una giornata insieme al lab di Oncobeauty, ci racconti com’è andata?

Le cose migliori sono quelle che non si programmano. Ho conosciuto Oncobeauty semplicemente perché dovevamo spartirci lo stesso stand e io avevo iniziato in ritardo.
Fare di un piccolo ostacolo un’opportunità è una grande dote e io sono stata investita dall’energia positiva di Valentina: abbiamo unito le partecipanti ai nostri rispettivi laboratori e pensato di proporre loro un’attività integrata.

Abbiamo realizzato il roleplay ‘sei bellissima’, in cui due partecipanti al centro della stanza sono sedute l’una difronte all’altra e tutte le altre intorno fanno da osservatrici.
Il mandato per una delle due prescelte era di rimanere a occhi chiusi fino al segnale e per l’altra di dire ‘sei bellissima’ una volta che la compagna avesse aperto gli occhi.
Tutte le presenti sono state testimoni delle reazioni incontrollate del viso e del corpo (occhi dilatati, sorriso, guance rosse), hanno visto il potere di un complimento che per prime dobbiamo farci noi, allo specchio.

Poi io e Valentina abbiamo presentato ognuna le sue attività e per chiudere abbiamo fatto il giro di tavolo ‘’un consiglio per Alessia’’: Alessia era una partecipante alla Race che aveva appena scoperto di avere un tumore. Abbiamo chiesto a ognuna delle veterane presenti di darle un consiglio su come approcciare a questa parentesi.
Ne è nato un elenco potentissimo che potrebbe essere prezioso per tutte le Alessia che iniziano il cammino oncologico

La consapevolezza estetica è importante per una paziente oncologica?

Può essere veramente centrale. Non tutte abbiamo una sensibilità per l’estetica e l’immagine, è una cosa naturale. Molte donne, mi dicono, non danno importanza a come vestirsi o valorizzarsi, sono autenticamente disinteressate e prese da altro. 

Quello che succede col tumore, però, è che il corpo inizia a cambiare senza il nostro permesso e, spesso, purtroppo, senza delicatezza, ponendoci davanti a veri stravolgimenti, difficili da accettare, soprattutto se siamo anche sofferenti e affaticate.

Ecco perché, indipendentemente da quanto pensassimo prima al rossetto o al colore di una maglia, aprirsi alla Consapevolezza Estetica può essere un’opportunità di ritrovata vitalità, una pacca sulla spalla, un sussurro che dice si può fare.

Su quanto poi sentirsi bene, piacersi, impatti anche clinicamente sul decorso di una patologia non posso esprimermi in quanto clinica, ma in quanto essere umano credo sia una medicina essenziale.

Perché il sorriso è un accessorio must e come può influire quotidianamente sulla nostra vita?

Si racconta la storia di due cani, che, in momenti diversi, entrarono nella stessa stanza. Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ne uscì ringhiando. Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro così infuriato. Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi. Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano, mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli abbaiavano contro.

Quello che vediamo nel mondo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo. Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato. La mente è tutto. Quello che pensiamo diventiamo.
(Buddha)

Puoi parlarci del videocorso di consapevolezza estetica?

Nel 2021 in piena pandemia ho deciso di trasformare l’esperienza della Consapevolezza Estetica – che fino ad allora si sviluppava attraverso un workshop in presenza – in un percorso di e-learning.

Grazie al gruppo CREANDI che si occupa da anni di produrre contenuti di apprendimento digitali abbiamo quindi dato vita a BWSTW online.

Ne è nato un videocorso in 4 moduli dedicati al Colore (armocromia), al Corpo (analisi delle forme), al Viso (analisi delle linee), e dello Stile (style consulting).

Ogni modulo è composto da videolezioni semplici e veloci che possono essere interrotte e riprese quando risulta più comodo, il videocorso una volta acquistato resta per sempre a disposizione dell’utente, infatti, quindi può essere rivisto nel tempo per ripassare un po’.

Nei 4 moduli tocco tutti i temi della consulenza di immagine: come scegliere l’abbigliamento, in tutte le sue categorie, come decidere quale piega o acconciatura ci premia di più, quali modelli di occhiali o accessori indossare, come realizzare un contouring adatto al nostro viso, a quale stagione apparteniamo e quali colori scegliere per i capelli, il make up e gli abiti.

Il mio obiettivo non è CORREGGERE le donne dando loro soluzioni preconfezionate che le soddisfino nel breve termine ma finiscono solo per accrescere frustrazione e senso di inadeguatezza verso i modelli di presunta perfezione.
Il mio obiettivo è passare i segreti e le tecniche della consulenza professionale per LIBERARE le donne, trasformandole in consulenti di se stesse, indipendenti, capaci di reinventare e glorificare la propria immagine, di riconoscersi e rivelarsi al mondo.

Alla fine di ogni modulo vengono rilasciate delle dispense che diventano un piccolo bignami di tutte le linee guida viste insieme, tagliate esclusivamente sulla persona che ha seguito le lezioni, per permettere a ognuna di portare nella borsa la propria bacchetta magica di consapevolezza e bellezza.

Progetti per il futuro?

Una Fondazione per dedicarmi a progetti di empowerment femminile di rilevanza sociale e tante, tante sinergie con realtà brillanti come Oncobeauty per portare il potere curativo della bellezza in ogni luogo in cui una donna soffra, ospedali, carceri, centri antiviolenza.

Se volere è potere ne vedremo delle belle 🙂